PDL PAROLA D’ORDINE LISTE PULITE
Mercoledì 23 Gennaio 2013 08:44
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Adesso il Pdl partorisce le liste pulite, fa fuori i vari Cosentino, Scaiola ecc… in nome non di una necessità dettata dall’inopportunità di presentare personaggi a giudizio per i più svariati motivi, ma della preoccupazione di perdere consensi da parte di un elettorato che in Italia si dimostra sempre più insofferente verso i pregiudicati che cercano l’immunità attraverso l’elezione al Parlamento, notare immunità che gli consente anche di perseverare nel malaffare di cui sono accusati.
Ovviamente per Silvio Berlusconi tali esclusioni non sono dovute, ma il frutto dell’operato delinquenziale della Magistratura che costringe queste persone per bene a farsi da parte.
Inoltre ciò che risulta evidente è l’incoerenza.
Infatti se questi personaggi hanno dovuto rinunciare a presentarsi come mai l’ex premier pluri indagato, sottoprocesso in vari tribunali e con una condanna in primo grado già ricevuta continua ad essere candidato e presentabile?
Come mai il suo caro amico Dell’Utri è stato messo in una lista collegata alla coalizione di centro destra nonostante alcune sentenze pendenti sul suo capo?
Insomma la coerenza non è dell’ex premier, personaggio che sta inondando i media della sua presenza, onde recuperare con le sue storielle quella credibilità che solo nel Novembre 2011 era ai minimi storici anzi quasi sparita.
L’unica speranza e che la popolazione non dimentichi il baratro in cui ci hanno portato quattro anni di malgoverno incentrato solo sulle necessità del premier e dei suoi amici di confezionare leggi ad personam tralasciando ciò che sarebbe stato necessario al Paese per non subire così profondamente una crisi sempre presente e mai dichiarata.
Ma come si sa gli italiani hanno la memoria corta e si lasciano abbindolare dalle promesse, elimineremo l’IMU, abbasseremo le tasse, elimineremo l’IRAP alle imprese, ma soprattutto metteremo il bavaglio alla stampa e bloccheremo la Magistratura così che ognuno possa continuare con il proprio malaffare e magari, perché no, rientrare in Parlamento dopo esserne stato estromesso.
RR
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